INTERVISTA AL TENORE FRANCESCO ANILE
- Emanuela Campanella
- 2 ago 2016
- Tempo di lettura: 4 min

1-Dalla Calabria a New York e la notizia fa il giro del mondo in pochissimi minuti, ci racconti però i suoi esordi, le sue prime occasioni e se si aspettava una grande occasione come quella del Met.
Sono oramai passati ventuno anni da quando ho iniziato a cantare, dapprima come in tutti i campi molto faticosamente e con grandi sogni come penso tutti del resto, agli inizi le difficoltà oggettive, vivendo in Calabria erano doppie rispetto a chiunque viva in un ambiente più sviluppato liricamente parlando.
La mia regione ha tre teatri, ma le rappresentazioni sono da sempre abbastanza rare e non sempre ci si può permettere di andare in teatro, man mano che ho iniziato a cantare i sogni si moltiplicavano e anche le speranze, in fondo facendo una seria autocritica, non mi sono mai sentito inferiore agli altri e quindi ho alimentato in me la volontà di andare sempre in posti più prestigiosi.
2-Un successo inaspettato da tutti quello del Metropolitan di New York: Francesco Anile sostituisce improvvisamente in Jeans e Scarpe da ginnastica il Tenore che era già nel ruolo. Come ha fatto ha prendere in mano la situazione e salire sul grande palco di New York mantenendo il sangue freddo?
C’è da precisare che io ho debuttato in Otello 11 anni fa, quindi è un ruolo che conosco perfettamente, non solo dal punto di vista musicale, ma psicologico del personaggio e quindi so perfettamente come si sente Otello in ogni istante dell’opera. Nello specifico io ero nella saletta dove attendiamo tutti i “Cover”, se preferite chiamateci anche “ Riserve o Panchinari” e durante la serata avevamo già avvertito qualche piccola defaillance del protagonista, ma non si pensava mai che potesse succedere qualcosa di eclatante, ma non è stato così; alla fine del terzo atto, il mio collega Antonenko ha avuto un abbassamento di voce per cui non era in grado di continuare la recita e ha manifestato al direttore di scena la volontà di abbandonare la recita; così il direttore di scena è venuto nella “green room” e mi ha chiamato dicendomi che il collega Tenore non riusciva più a continuare e che avrei dovuto sostituirlo subito.
3-Come ha reagito di fronte a così tanta pubblicità mediatica?
Sono impressionato da quanto è stato fatto dalla stampa americana, non mi aspettavo nulla del genere, assolutamente fantastico e ancora incredulo per come sono stato accolto.
Il Metropolitan il giorno dopo ha indetto una conferenza stampa per farmi conoscere, visto che era il mio debutto.
4-Molte volte su altri nomi importanti del passato abbiamo visto che l'abito ha portato fortuna, non solo la voce, ironicamente ci viene da chiederle: i Jeans e Scarpe da ginnastica le hanno portato fortuna? Io non penso che sia questione di abbigliamento, se sei in un teatro prestigioso come il Met. ci sei grazie alle tue qualità vocali e artistiche, poi il discorso degli abiti è stata la sorpresa per tutti; è l’abbigliamento tipico americano, anche se io sono italiano, sappiamo che sono degli indumenti comodi e di utilizzo comune, certamente ha destato grande curiosità il fatto in se, è stata la prima volta che un cantante si esibiva in questa “mise”, effettivamente non c’è stato il tempo per cambiarmi e indossare gli abiti di scena, la fortuna forse è stata proprio questa, la mancanza di tempo.
5-In teatro si sa, possono capitare delle occasioni importanti, ma questa per lei è stata anche una prova di vita se non sbaglio.... Da questa esperienza cosa ha imparato di importante e quale consiglio da ai giovani cantanti che tentano di arrivare dove è arrivato lei?
La serietà professionale, oltre che la competenza e la ferrea preparazione, mi hanno consentito di affrontare e risolvere una situazione “ estrema” che richiede il massimo impegno per portare a termine un lavoro “ molto difficile” in quelle condizioni, cosa che si verifica abbastanza raramente. Di solito se un artista non sta bene, si sostituisce prima dell’inizio della recita, o anche durante un atto e un altro, ma sempre con un certo preavviso, anche per chi deve sostituirlo e con il tempo necessario a indossare i costumi di scena. Questo mestiere è bello e crudele allo stesso tempo, non si può farlo se non si hanno nervi d’acciaio e un carattere forte per poter affrontare ogni volta il giudizio del pubblico, la vera ricompensa per l’artista è un applauso, e quello in particolare del Met ti ripaga di tutti i sacrifici e sforzi che hai dovuto sostenere per arrivare su quel palcoscenico.
6- Dalle sue parti i compaesani le sono stati sempre molto vicini, abbiamo letto che le hanno fatto una grande festa al suo ritorno. Ma lei che viaggia tantissimo per lavoro riesce a trovare il tempo per godersi la sua terra?
Nel mio piccolo paese ci sono tantissimi appassionati di lirica, quando sono libero da impegni artistici ritorno sempre con entusiasmo, è un posto tranquillo e ben posizionato geograficamente, specialmente in estate molto utile per andare al mare o in montagna.
7- Un Otello vincente in tutti i sensi, ma Francesco Anile oltre ad essere un grande artista è anche appassionato di altro? I suoi hobby?
Quando mi è possibile leggo e ascolto musica, come hobby vero e proprio che ho fin da ragazzo, è la passione per la bici, inoltre lavoravo il legno, il cuoio e ogni tanto anche qualche schizzo su fogli con la matita.
8- Vedremo nella prossima stagione del Met ancora lei nei panni dell'Otello, ma questa volta farà in tempo di cambiarsi abito?
Nella prossima stagione ( ho già firmato il contratto ) farò ancora il cover nella produzione di Aida, solo nel 2017 e 2018 sarò in scena da protagonista, ma non sveliamo nulla, a tempo debito darò tutti i ragguagli.
9- Ci anticipi, se può, quale altro suo impegno avrà a breve.
Prossimamente sarò impegnato al NYC Opera, in Pagliacci, a settembre pv. andremo in scena.
10- Ringraziamenti speciali...
Ringrazio sempre e in ogni momento il buon Dio che mi ha aiutato ad andare avanti tutti i giorni e che mi ha fatto un grandissimo regalo: la voce!
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