El Juez – Theater an der Wien - 2 luglio 2016.

Redazionale
5 lug 2016
Tempo di lettura: 2 min

El Juez Opera in quattro atti (2014)

Musiche di Christian Kolonovits Libretto di Angelika Messner

In spagnolo con sottotitoli in tedesco

al Theater an der Wien (Vienna - Austria).

Grande successo nella prima delle due recite in programma al Teatro an der Wien dell’opera El Juez di Christian Kolonovits, compositore austriaco che celebra così questo titolo che, con tutta probabilità, può essere indicato come il capolavoro artistico della sua produzione musicale. In un teatro gremito in ogni ordine di posto (le recite erano già sold out da circa 3 mesi), la convincente e cupa messa in scena del regista Emilio Sagi ha conquistato e ripagato le attese del pubblico viennese così come l’eccellente e riuscito Cast della produzione.

A cominciare da Josè Carreras, presente all’appuntamento in ottima forma fisico-vocale che ha reso il personaggio di Federico (il giudice) in maniera efficace e catalizzante, accolto da un vero e proprio trionfo di applausi a fine recita. Non da meno è stato il resto del Cast, nel quale una menzione particolare va sicuramente al basso Carlo Colombara, altro nobile protagonista dell’opera, per la sua autorevolezza nell’impersonificare il difficile personaggio di Morales, (il “cattivo” della vicenda), dotandolo di una voce curata e scurissima oltre che di una notevole presenza scenica. Ovazioni convinte del pubblico anche per lui nei 15 minuti di applausi complessivi finali.

Ottime le prove di Sabina Puertolas, José Luis Sola e Anna Ibarra tutti perfettamente integrati nei rispettivi ruoli richiesti dalla partitura di Kolonovits, molto ben orchestrata dalla bacchetta del M° David Gimenez che ha diretto con padronanza in ogni fase dell’opera l’ottima orchestra ORF Radio-Symphonieorchester di Vienna e l’Arnold Schoenberg Chor.

Questo successo viennese ottenuto da “El juez “, si aggiunge ai precedenti successi ottenuti a Bilbao, Erl e San Pietroburgo. L’attesa adesso è tutta sulla replica di stasera 5 luglio, nella sincera speranza che questo titolo molto curato, intrigante e davvero meritevole di tutte le attenzioni possibili nel campo dell’opera contemporanea, possa essere presto ripreso in molti altri importanti teatri del mondo.